07/06/11

POR Asse III - contributi per l’inclusione sociale - 20-06-11

La Regione Sicilia finanzia la realizzazione di progetti sperimentali volti all’inclusione socio-lavorativa di soggetti in condizione di disagio ed esclusione sociale, attraverso l'impegno a promuovere iniziative finalizzate a garantire parità nelle opportunità per coloro che sono interessati da forme disagio o svantaggio e che si trovano ad affrontare relativi maggiori ostacoli nell'accesso al mercato del lavoro. Si tratta, quindi, di agire sul fronte sia del rafforzamento dei saperi e delle competenze, sia della rimozione di forme di discriminazione, così da innescare processi virtuosi di acquisizione della consapevolezza del sé (empowerment) nelle componenti più fragili del mercato del lavoro, in una logica finalizzata a sostenerne l'effettiva integrazione sociale e occupazionale.
In particolare, le proposte progettuali presentate a valere sul presente avviso devono concorrere a:
- Sostenere una maggiore partecipazione dei soggetti svantaggiati e marginali alle opportunità occupazionali e formative;
- Rafforzare l'integrazione sociale dei soggetti svantaggiati e contrastare i fenomeni di povertà attraverso percorsi, anche personalizzati, finalizzati all'inserimento lavorativo;
- Migliorare l'offerta dei servizi di assistenza sostenendone l'integrazione con le politiche attive del lavoro, nella finalità di potenziare l’accesso al mercato del lavoro dei soggetti in condizione di svantaggio.
Possono presentare progetti le Associazioni Temporanee di Scopo (ATS) costituite dalle seguenti tipologie di organismi, sino a un massimo di 5 per singola ATS:
  • Enti e/o associazioni senza scopo di lucro e del privato sociale;
  • Imprese di qualunque ragione sociale;
  • Associazioni di categoria;
  • Enti di formazione accreditati;
  • Enti locali;
  • Dipartimenti universitari;
  • Istituti scolastici pubblici;
  • IPAB.
    Gli enti pubblici, gli enti locali, i dipartimenti universitari, pubblici e privati, le IPAB, le Istituzioni scolastiche pubbliche e gli enti di formazione non potranno essere capofila/mandatari delle costituende ATS.

    Sono destinatari dei progetti i soggetti in condizione di disagio e/o a rischio di esclusione sociale al di sotto della soglia di povertà o discriminazione (donne, detenuti in esecuzione penale esterna, ex detenuti, soggetti senza fissa dimora); soggetti vittime di discriminazione nell’accesso all’occupazione; donne, minori in condizione di disagio e minori vittime di violenza; famiglie con minori, al di sotto della soglia di povertà, disabili, loro famiglie e immigrati.


    L’Avviso individua le seguenti "priorità sociali":


    • A. Disabilità psichica e fisica;
    • B. Immigrazione;
    • C. Donne, donne vittime di violenza, madri con figli minori in condizione di disagio sociale;
    • D. Dipendenze;
    • E. Minori, con priorità per minori in condizione di disagio (minori sottoposti a procedimento giudiziario dell'Autorità Minorile; minori in uscita da comunità alloggio e/o case famiglia, etc.);
    • F. Detenuti soggetti in esecuzione penale esterna;
    • G. Soggetti in condizione di disagio sociale a causa di povertà estrema.

    Le iniziative proposte, per favorire l'inclusione sociale e l'inserimento lavorativo dei destinatari, potranno prevedere:
    • 1. Attività di orientamento, formazione professionalizzante coerente con le esigenze del mercato del lavoro (anche attraverso progetti educativi personalizzati), accompagnamento e inserimento lavorativo;
    • 2. Attività sperimentali relative all'utilizzo delle ICT (Information and Communication Technology) per favorire un più adeguato inserimento sociale e lavorativo;
    • 3. Attività di alfabetizzazione primaria e secondaria e servizi di mediazione linguistico–culturale per l'area immigrazione;
    • 4. Attività di promozione e sostegno alle forme di auto-impiego e di auto-imprenditorialità, anche finalizzate allo sviluppo di nuovi progetti imprenditoriali;
    • 5. Attività di sensibilizzazione del territorio, promozione delle attività e creazione di network per la condivisione di buone prassi.

    I progetti dovranno essere articolati in macrofasi.

    • Fase 1: attività di ricerca, analisi del territorio, delle esigenze formative, azioni di sensibilizzazione e azioni di sistema;
    • Fase 2: formazione, orientamento e attività di alfabetizzazione;
    • Fase 3: misure di accompagnamento;
    • Fase 4: azioni d'inserimento lavorativo e di sostegno per la creazione di lavoro autonomo e/o dipendente;
    • Fase 5: diffusione dei risultati.

    L’intervento dovrà avere una durata non inferiore ai 18 mesi e non superiore ai 24 mesi.

    L’importo massimo di finanziamento pubblico per ciascun progetto di cui alla priorità sociale è il seguente:

    • A) Disabilità psichica e fisica: 750mila euro;
    • B) Immigrazione: 500mila euro;
    • C) Donne, donne vittime di violenza, madri con figli minori in condizione di disagio sociale: € 500mila euro;
    • D) Dipendenze: 500mila euro;
    • E) Minori, con priorità per minori in condizione di disagio (minori sottoposti a procedimento giudiziario dell'Autorità Minorile; minori in uscita da comunità alloggio e/o case famiglia, etc.): 500mila euro;
    • F) Detenuti soggetti ad esecuzione penale esterna: 500mila euro;
    • G) Soggetti in condizione di disagio sociale a causa di povertà estrema: 500mila euro.

    La domanda dovrà pervenire a pena di inammissibilità entro il 20/06/11